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"Giovan Francesco Caroto (Verona?, circa 1480-1555) emerge come la figura più eclettica e affascinante dell'arte veronese nella prima metà del XVI secolo. Intelligente, curioso, spiritoso, giramondo, lavora a Mantova sotto la guida di Andrea Mantegna alla corte dei Gonzaga, a Milano al servizio di Antonio Maria Visconti e a Casale Monferrato alla corte dei Paleologo. Conosce e apprezza la pittura fiamminga e nordica, la scuola emiliana, la maniera moderna di Leonardo da Vinci e Bramantino e in età matura abbraccia il linguaggio di Raffaello e dei suoi seguaci. Raggiunge forse i suoi esiti più personali e felici nel ritratto e nella pittura di paesaggio. Il volume illustra oltre centoventi opere riunite nelle sale di Palazzo della Gran Guardia a Verona e comprende una rete di itinerari nel museo diffuso della città, tra le chiese per le quali il maestro ha lavorato e i musei che espongono opere sue e dei suoi contemporanei."